16/06/2020
Il mito della crescita economica infinta e un approccio di dominio rispetto alla “natura”, utilizzata come giacimento da cui “estrarre risorse” in maniera indiscriminata (Roland, Landua 2015; Mazzucato 2018), ha prodotto esiti nefasti, resi evidenti dalla crisi economica del 2008, che in maniera sempre più irreversibile distrugge la base stessa del proprio sviluppo.
Nell’Antropocene, per la prima volta nella storia, la pressione umana incide sui cicli strutturali della natura, come il clima, l’andamento delle maree, la desertificazione. Può apparire singolare che, in un momento nel quale dovrebbe essere massimo l’impegno nel rigenerare gli ecosistemi, si focalizzi l’attenzione sui ‘servizi’ che ancora la natura è in grado di offrire alla specie umana. Non casualmente, infatti. proprio in questa fase così precaria per la presenza umana sulla Terra i servizi, o più correttamente i benefici che la natura le offre, sono riconosciuti come fondamentali per la qualità della vita della popolazione, in un momento in cui non è più solo utile tutelare anche in maniera attiva la natura ma è necessario impegnarsi nel rigenerarla. Il paradigma dei servizi ecosistemici muove un passo nella giusta direzione nel considerare la molteplicità dei benefici offerti al genere umano dall'ambiente, ma si presta a derive quantitative che rischiano di estendere la mercificazione anche al mondo della natura. Questo volume indaga da più orizzonti disciplinari la consistenza e l'utilità per le scienze del territorio del paradigma dei servizi ecosistemici, avanzando la proposta di ricondurlo all'interno dell'approccio bioregionale con l'introduzione del concetto di servizi eco-territoriali. Buona lettura: https://www.fupress.com/catalogo/i-servizi-ecosistemici-nella-pianificazione-bioregionale/4135