Che cosa accadde ai professori espulsi con le leggi razziali del 1938?
E ai più numerosi e meno noti studiosi non strutturati che furono sospesi dal servizio? Che cosa fecero gli studenti cui venne negata l’iscrizione all’università o i neolaureati senza più prospettive per il loro futuro?
Gli archivi universitari nulla ci dicono in proposito ; quel che si voleva era che gli studiosi e gli studenti dichiarati di ‘razza ebraica’ fossero cancellati e dimenticati. Non pochi decisero di lasciare l’Italia.
Quali furono i loro percorsi e le reti di aiuto? Come vennero trattati all’estero? Quanto soffrì la cultura italiana di quelle perdite? Nel dopoguerra, l’università cercò di recuperarle? Gli espatriati che fossero tornati avrebbero potuto portare nuove conoscenze e idee, ma molti non rientrarono. Perché?
Il volume curato da
Patrizia Guarnieri, focalizzandosi sul caso rilevante di Firenze, indaga il minimizzato fenomeno dell’emigrazione intellettuale per motivi politici e razziali.
Un recente passato su cui occorre sapere e riflettere.
Il volume è disponibile anche
su web ad accesso aperto