26/11/2023
Il volume ricostruisce la storia culturale di un fenomeno, quello dell'antijuventinismo, assai complesso e articolato e che si incrocia con la storia e l'evoluzione del calcio italiano e quindi dell'intero paese. Ricorrendo ad una rigorosa analisi storica, ad un attento studio delle fonti a disposizione, ad una dettagliata del giornalismo sportivo di carta stampata e televisione emergono alcuni tasselli dell'antijuventinismo che si consolidano nell'immaginario collettivo italiano: l'appoggio politico del sistema, la manipolazione sistematica del campionato grazie alla corruzione della classe arbitrale, la capacità della squadre dei “padroni” di dispiegare un potere economico e mediatico senza eguali, l'ipocrita doppia morale ritenuta tipica dell'establishment, una scorrettezza sfacciata e impunita dentro e fuori dal campo. Vengono in particolare colti alcuni momenti cruciali nell'evoluzione del fenomeno.
Negli anni Venti e Trenta del Novecento con il legame tra la società e la famiglia Agnelli, la Juventus si configura come la proiezione della modernità industriale e dello sviluppo economico già ben incarnato dalla città di Torino. Una squadra azienda, fredda e potente, ricca e glaciale supportata dalla fortuna, tutta dedizione, impegno, attaccamento al lavoro. Iniziano quindi i riferimenti alla fortuna della squadra, al suo cattivo gioco e alla sua indole cinica e opportunista e al suo potere economico consacrato dall'acquisto del campione Virginio Rosetta che segna di fatto la fine del dilettantismo. Negli anni Sessanta e Settanta il mondo del pallone finisce spesso nell'occhio del ciclone e l'antijuventinismo diventa l'espressione calcistica del pesante clima di sospetto e inquietudine che si respira in un Paese alle prese con terrorismo e stragi. Mentre il fenomeno della dietrologia inizia a imporsi nella cultura italiana si precisano anche le accuse verso il sistema Juve chiamando in causa direttamente l'associazione degli arbitri e i suoi massimi rappresentanti.
A partire dagli anni Ottanta l'antijuventinismo guadagna una nuova, assai più penetrante forza mediatica con l'inizio di una nuova epoca per il mondo del pallone all'insegna del prevalere del mezzo televisivo nel racconto dei fatti calcistici con trasmissioni come il Processo del Lunedì, dell'emergere della moviola e di una permanente polemica sugli episodi arbitrali. Il volume si conclude con la vicenda di Calciopoli e con gli ultimi sviluppi legati al potere economico dei bianconeri, al progetto della Superlega e all'emergere di fenomeni polemici come il sarrismo e l'ostilità della tifoseria napoletana che si saldano con narrazioni come il neoborbonismo.