18/03/2022
I capitoli che compongono la prima parte del volume analizzano le migrazioni offrendo un primo inquadramento del fenomeno. Il saggio di Blangiardo offre una riflessione sui numeri delle migrazioni in Italia; quello di Ambrosini, in continuità con l’analisi precedente, contiene un approfondimento sulla portata internazionale del fenomeno, sviluppato dall’autore con riferimento ai concetti che rendono conto dello status del migrante nei contesti di partenza e di arrivo, e dei principali modelli di politiche migratorie adottati nei paesi dell’Europa occidentale.
La seconda parte del volume ha un taglio storico. Qui, il saggio di Paoli traccia la delicata transizione dell’Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione, evidenziando le caratteristiche peculiari di questa trasformazione nel contesto europeo. A completamento di questa seconda parte, il volume ospita il saggio di Moroni e Rognoni che sviluppa il tema delle migrazioni dal continente africano secondo l’innovativo punto di vista dei rapporti diplomatici che l’Italia ha intrattenuto nel corso dell’ultimo decennio con il Senegal.
La terza parte del volume ha una prospettiva sociologica. Ad aprire questa sezione è il capitolo di Acocella che ricostruisce le strategie di riconfigurazione del “confine” nella legislazione italiana relativa all’arrivo e all’accoglienza di differenti “categorie” di migranti. A seguire, il contributo di Acocella, Cellini, Cuevas e Tizzi si occupa di fornire un approfondimento del modello di accoglienza e integrazione promosso e realizzato nella Regione Toscana.
La quarta e ultima parte del volume è dedicata allo studio delle migrazioni nelle loro manifestazioni più problematiche. Materassi e Pezzoli indagano l’uso di frame e di stereotipi nella comunicazione delle migrazioni contemporanee; Bellauti descrive le caratteristiche dell’ “hate speech” legati alle migrazioni; Bulli e Soare delineano le dimensioni della politicizzazione del tema migrazioni in quattro paesi europei, individuati come esemplificativi dell’insorgenza di nuovi paradigmi di esclusione, o per la continuità della xenofobia come issue politica.