«Parlare di tutto». Un’idea della critica

Il carteggio Baldacci-Fortini

23/05/2023

L’edizione presenta integralmente la corrispondenza tra Luigi Baldacci e Franco Fortini attualmente conservata a Firenze, presso l’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, e a Siena, presso l’Archivio del Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini. Di Baldacci sono conservate ventisei lettere; di Fortini quindici. Benché la corrispondenza, che copre circa un trentennio (dal 1962 al 1993, con maggiore concentrazione nel decennio 1962-1972) presenti delle lacune, è stato possibile ricostruire tutti gli scambi più significativi. Le lettere saranno corredate da puntuali note bio-bibliografiche, che permetteranno di chiarire i riferimenti a testi, avvenimenti e personaggi nominati. Un’introduzione fornirà la descrizione fisica del carteggio e un commento dei suoi contenuti di maggior rilievo. In particolare, oltre a scambi più o meno approfonditi su autori o avvenimenti specifici (per esempio Noventa, Leopardi, Contini, Papini e l’avanguardia, Bontempelli, il caso Braibanti), il confronto e in certi casi lo scontro tra i due interlocutori si appunta sul ruolo della critica letteraria in anni di profonda crisi e trasformazione degli assetti culturali in Italia. In entrambi è vivo il senso di un valore nonostante tutto ancora alto della figura dell’intellettuale in generale e del critico letterario in particolare, purché il suo ruolo venga esercitato nella piena consapevolezza delle contraddizioni che lo attraversano. Contro la chiusura specialistica nei saperi accademici e contro lo scadimento della critica militante in pubblicistica editoriale, Fortini e Baldacci condividono l’idea del critico come di colui possa e debba parlare di tutto a proposito di e a partire da un’opera letteraria, cercandone la verità (anche) nel rapporto critico che questa stabilisce con il proprio tempo e mediando tra i diversi saperi specialistici che l’opera, plurale e sintetica per sua natura, convoca e sollecita. Sono idee che i due autori fissano ed esprimono fin dall’inizio degli anni Sessanta (tra gli altri luoghi, Fortini nel saggio che diventerà poi Verifica dei poteri; Baldacci nella prefazione alla raccolta di suoi scritti intitolata, altrettanto significativamente, Letteratura e verità), e proprio in quel periodo la loro corrispondenza prenderà avvio suggellando, già nelle prime lettere, quell’accordo che la attraverserà fino agli anni Novanta, nonostante il progressivo diradarsi degli scambi epistolari. Così dal carteggio emerge complessivamente una sorprendente, sostanziale consonanza tra due figure che, per presupposti ideologici e per schieramenti di riferimento, ci si poteva aspettare molto più distanti e, in ogni caso, poco comunicanti. Non solo, insomma, la sua pubblicazione avrà un ovvio (ma non per questo marginale) valore documentario, ma potrà anche dare un contributo significativo alla conoscenza di queste due personalità e del campo letterario che le ha avute protagoniste.