Valori e tecniche nel diritto del lavoro

a cura di Riccardo Del Punta

18/03/2022

Il volume suddiviso in quattro sezioni (“I valori del diritto del lavoro", “I poteri del datore di lavoro e i loro limiti”, “I licenziamenti”, “I contratti non standard e flessibili) spiega la diversità dei vari approcci tematici e pone l’attenzione sul tema del licenziamento.
L'ambizione del progetto è quella di accomunare in un’unica riflessione, seppure condotta da diverse prospettive di osservazione, due discorsi, quello sui valori e quello sulle tecniche, che spesso tendono a procedere per vie proprie, senza che se ne colgano le reciproche relazioni.
Di particolare interesse sono i contributi raccolti nella prima sezione del volume, introdotti da una riflessione generale sul ruolo dei valori nel discorso lavoristico (Del Punta). Si passa da un'impegnativa proposta di rilancio dei fondamenti filosofici del diritto del lavoro attorno al concetto neo-repubblicano di libertà dal dominio ed a quello neo-hegeliano di libertà sociale (Perulli), alla riaffermazione della tradizione costituzionale del diritto del lavoro incentrata sulla priorità del principio lavoristico rispetto ai valori economici (Speziale), alla sottolineatura del sostrato morale e tendenzialmente anti-economico del diritto del lavoro (Fontana), per finire con una complessa riflessione che registra l'articolarsi del diritto del lavoro in rapporto alla diversità degli scenari proposti dalla trasformazione economico-sociale (si parla di diritto del lavoro tridimensionale) ma a un tempo l'emergere di principi comuni e trasversali, quale ad es. il principio anti-discriminatorio, quindi con un processo, allo stato ancora molto fluido, di scomposizione e ricomposizione della materia (Caruso e Zappalà).
Di taglio diverso e se vogliamo più tecnico-giuridico sono gli altri contributi, salvo che il filo comune rappresentato dai valori porta anch'essi a svolgere interessanti esercizi di accostamento tra valori e tecniche, in rapporto ai rispettivi nuclei tematici proposti dalla seconda, terza e quarta sezione e quindi a interrogarsi su possibili e più razionali sistemazioni future, senza peraltro nascondersi le difficoltà del cammino.